L'albergue di Deba, anche se al completo per il gran numero di pellegrini, si è dimostrato sufficientemente funzionale e accogliente. Certo non mancavano i pellegrini turisti, ossia quelli che associano al cammino a piedi anche l'utilizzo di mezzi di trasporto. Nessun giudizio. Ognuno è libero di interpretare il cammino come meglio crede. L'unico aspetto è che questi pellegrini-turisti arrivano sempre prima negli albergue riservandosi i posti migliori. A Deba comunque l'accoglienza è stata molto buona grazie anche al servizio offerto dall'officina del turismo dove ogni pellegrino assieme alle chiavi dell'albergue ha ricevuto informazioni preziose sul cammino del giorno dopo.
Fin dal mattino la giornata si profila calda e senza nubi. Dall'albergue-stazione il cammino porta ad attraversare i binari e a seguire la passeggiata lungo il fiume fino al ponte che attraversa il fiume Deva.
Oltrepassato il ponte sul fiume il cammino inizia a salire ripidamente nel bosco.
Tratti di bosco si alternano a tratti contornati da pascoli, sempre con una bella visione sul mare.
La prima meta del cammino odierno è una chiesetta denominata "kalbario", dalla quale si ha una bellissima vista sull'oceano, sulle colline circostanti e su Matriku.
Superate alcune belle colline di pascoli e boschi si scende nella valletta di Olaz, dove si incontra la chiesa di S. Isidro e la vicina taberna.
Da lontano, in fondo alla valle, si intravvede la cittadina di Markina-Xemein. Da qui la strada inizia a scendere.
In prossimità dell'abitato di Markina-Xemein.
L'ermita di San Miguel de Arretxinaga. Una costruzione a piante esagonale protegge l'antico luogo di culto formato da tre enormi macigni appoggiati l'uno all'altro che sovrastano la piccola statua di S. Michele mentre infilza il serpente diabolico.
Antico ponte romano nei pressi dell'eremita di San Miguel.
La piazza centrale di Markina-Xemein con la chiesa di Andra Mari (Santa Maria) e l'ajuntamento.
Oltrepassata Markina e una piccola zona artigianale il cammino si immerge nuovamente nel verde costeggiando un bel torrente.
L'abitato di Llunzar.
L'abitato di Bolibar.
Un'antica mulattiera con buona pendenza sale verso il monastero cistercense di Zenarrutza.
La colleggiata di Zenarrutza.
La preziosa pala d'altare della collegiata di Zenarrutza.
Al termine del giorno i km percorsi sono quasi 33 per un dislivello complessivo di 1259 m.
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